Rivista dell'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
Numero 24

L’igiene dell'architettura popolare milanese negli anni trenta e il contributo del dott. Carlo Ragazzi

Ferdinando Zanzottera

Nella prima metà del XX secolo Milano costituisce centro privilegiato delle sperimentazioni sull’architettura residenziale specificatamente pensata e progettata per i ceti più deboli e per la forza lavoro operaia impiegata nelle grandi fabbriche costruite all’interno e all’intorno della città. Essa rappresenta un consolidato centro economico europeo nel quale si concentrano i capitali bancari del risparmio e del mondo assicurativo interessati ad investire “nel mattone” e come vivace luogo di mediazione tra le differenti classi sociali. Crogiolo pluridisciplinare di saperi, in cui convivono eterogenee espressioni dell’edilizia cooperativistica, dell’imprenditoria residenziale e della cultura politecnico-architettonica, Milano diviene anche il centro del dibattito nazionale sull’igiene delle abitazioni in cui si svolgono convegni internazionali e si sperimentano numerosi principi propugnati da professionisti e medici che, talvolta, operano con l’Istituto delle Case Popolari e con l’Istituto di Igiene della Regia Università di Milano. L’autore descrive l’eterogeneità di questo dibattito, in cui si distinguono specifiche posizioni culturali, tra le quali quelle del prof. Enrico Ronzani e del dott. Carlo Ragazzi.

The hygiene of popular architecture in Milan in the 1930s and the contribution of Dr. Carlo Ragazzi

In the first half of the 20th century, Milan was the privileged center of experiments on residential architecture specifically designed and designed for the weaker classes and for the labor force employed in large factories built inside and around the city. It represents a consolidated European economic center in which the banking capitals of savings and the insurance world, interested in investing "in the brick" and as a lively place of mediation between the different social classes, are concentrated. A multidisciplinary crucible of knowledge, in which heterogeneous expressions of cooperative building, residential entrepreneurship and polytechnic-architectural culture coexist, Milan also becomes the center of the national debate on the hygiene of houses where international conferences are held and numerous principles are experimented advocated by professionals and doctors who sometimes work with the Institute of Popular Houses and with the Hygiene Institute of the Royal University of Milan. The author describes the heterogeneity of this debate, which distinguishes specific cultural positions, including those of prof. Enrico Ronzani and Dr. Carlo Ragazzi.