Rivista dell'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
Numero 23

Un architetto, uno stile e il suo capolavoro: Sommaruga e il complesso al Campo dei Fiori presso Varese

Angela Baila

Il saggio costituisce analisi del complesso architettonico Campo dei Fiori, edificato presso Varese da Giuseppe Sommaruga nel primo decennio del XX secolo. Con lineare semplicità l’autrice offre approfondimenti disciplinari sulle scelte progettuali compiute dall’architetto milanese allievo di Camillo Boito e sullo stato di conservazione di questo suo capolavoro. Un’opera, dunque, che l’autrice analizza inserendola nel variegato universo culturale dell’Italia post-unitaria, che aveva fatto emergere con veemenza l’opportunità e il desiderio di rifarsi ad uno stile rinnovato, capace oggi di evocare le esaltanti atmosfere della belle époque. Per questa ragione lo studio degli elementi costruttivi e morfologici qui presentato non è da considerare come scomposizione di un edificio nei suoi elementi minimi costituenti o come individuazione di singoli elementi caratterizzanti, ma piuttosto della loro collocazione in un contesto culturalmente più ampio.

An architect, a style and his masterpiece: Sommaruga and the complex at Campo dei Fiori near Varese

The essay is an analysis of the architectural complex Campo dei Fiori, built near Varese by Giuseppe Sommaruga in the first decade of the twentieth century. With simple simplicity, the author offers disciplinary insights on the design choices made by the Milanese architect, student of Camillo Boito and on the state of conservation of this masterpiece. A work, therefore, that the author analyses by inserting it into the variegated cultural universe of post-unification Italy, which had made the opportunity and desire to refer to a renewed style, capable of evoking the exhilarating atmospheres of belle époque. For this reason, the study of the constructive and morphological elements presented here is not to be considered as the decomposition of a building into its minimal constituent elements or as the individuation of individual characterizing elements, but rather of their collocation in a culturally broader context.