Rivista dell'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
Numero 27
Silvana D. Basile
Gli anni tra il 1910 e il 1930 rappresentarono un periodo di grandi trasformazioni nella cultura e nella produzione architettonica argentina, un punto di svolta tra l’eclettismo accademico di fine secolo, indiscutibile e imperante fino al Centenario dell’indipendenza (1910), e l’inizio dell’architettura funzionalista del Movimento Moderno. Infatti dopo il periodo ottocentesco caratterizzato da un pot-pourri di stili si aprì il dibattito sulla necessità di formulare una propria identità nazionale nel pensiero, nella storia e nell’arte. Se da una parte si cercarono le origini nel periodo coloniale, dall’altra si sentì la necessità di intraprendere un percorso per diffondere un nazionalismo territoriale. In architettura il dibattito sull’identità nazionale, sviluppato mediante la riscoperta delle radici più profonde del paese, portò alla nascita del Movimento Neocoloniale.
The years between 1910 and 1930 represented a period of great transformations in Argentine culture and architectural production, a turning point between the unquestionable and prevailing academic eclecticism of the end of the century until the Centenary of independence (1910) and the beginning of the functionalist architecture of the Modern Movement. In fact, after the nineteenth-century period characterized by a pot-pourri of styles, a debate was opened on the need to formulate one’s own national identity in thought, in history and in art. If on the one hand the origins were sought in the colonial period, on the other the need was felt to undertake a path to impose territorial nationalism. In architecture the debate on national identity, developed through the rediscovery of the deepest roots of the country, led to the birth of the Neocolonial Movement.