Rivista dell'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
Numero 27

L’ Ospedale Psichiatrico Provinciale di Brescia: cenni storiografi

Valentina Raimondo

Progettato dall’Ufficio Tecnico provinciale nell’ultimo quarto dell’Ottocento, l’Ospedale Psichiatrico di Brescia costituì occasione per una riflessione significativa sull’architettura manicomiale che ebbe come matrice spaziale la cittadella per la salute mentale di Imola. Edificato all’esterno della città, oltre Porta Montana, a circa tre chilometri dal centro cittadino, l’Ospedale Psichiatrico risentì della cultura ingegneristica di Luigi Gadola e Ferdinando Zanardelli e delle ricerche mediche dell’alienista Giuseppe Seppilli. Più volte rimaneggiato nel corso della sua storia, il manicomio di Brescia fu oggetto di un significativo intervento all’inizio degli anni sessanta ad opera dell’architetto Mario Dabbeni e degli ingegneri Sam Quilleri e Giovanni Minelli, del quale l’autrice sottolinea i caratteri essenziali.

The Provincial Psychiatric Hospital of Brescia: historical notes

Designed by the Provincial Technical Office in the last quarter of the nineteenth century, the Psychiatric Hospital of Brescia provided an opportunity for a significant reflection on the asylum architecture that had the mental health citadel of Imola as its spatial matrix. Built outside the city, beyond Porta Montana, about three kilometers from the city center, the Psychiatric Hospital was affected by the engineering culture of Luigi Gadola and Ferdinando Zanardelli and the medical research of the alienist Giuseppe Seppilli. Remodeled several times in the course of its history, the asylum of Brescia was the subject of a significant intervention at the beginning of the sixties by the architect Mario Dabbeni and the engineers Sam Quilleri and Giovanni Minelli, of which the author emphasizes his essential characteristics.