Rivista dell'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
Numero 34

Analisi di alcuni casi classici di degrado presenti nelle infrastrutture in calcestruzzo armato

Emanuele Lizzori, Luca Sgambi

Il calcestruzzo armato non è un materiale eterno come si credeva nella prima metà del secolo scorso. Anidride carbonica, acqua, agenti inquinanti, sali, possono diffondersi nella sua massa porosa sino a raggiungere le armature, causandone la corrosione. Tale corrosione, in generale, causa un aumento di volume nell’acciaio che fessura il calcestruzzo (fenomeno di splitting), il distacco del copriferro (fenomeno di spalling) e la perdita di capacità portante della struttura. Nei casi più gravi di degrado strutturale, può verificarsi il crollo della struttura. Questa pubblicazione vuole richiamare i concetti teorici che stanno alla base della modellazione dei fenomeni di corrosione del calcestruzzo armato e mostrare degli esempi classici di degrado che possono riscontrarsi in ponti aventi le pile in alveo.

Analysis of some classical examples of degradation in reinforced concrete infrastructures

Reinforced concrete is not an eternal material as was believed in the first half of the last century. Carbon dioxide, water, pollutants and salts can spread through the porous mass of concrete and reach the reinforcement, causing corrosion. This corrosion generally causes an increase in volume in the steel which cracks the concrete (splitting phenomenon), the spalling of the concrete cover (spalling phenomenon) and the loss of load-bearing capacity of the structure. In severe cases of structural degradation, structure collapse may occur. The aim of this publication is to recall the theoretical concepts at the basis of the modelling of corrosion phenomena in reinforced concrete and to show classic examples of degradation that can occur in the case of bridges with piers in the riverbed.