Arte sacra e modernità: il contributo dei padri domenicani Marie-Alain Couturier e Pie-Raymond Régamey.

Il saggio ricostruisce la storia del legame tra arte sacra e modernità attivato in Francia tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX. Il suo scopo è consentire la comprensione del dibattito francese che ebbe influsso notevole sulla cultura italiana. Protagonisti di primo piano sono i due padri domenicani Couturier e Régamey, direttori della rivista “L’Art sacré” nei brevi periodi tra 1937-1939 e 1948-1954. Con loro emergono con evidenza gli stimoli precoci alla riscoperta di una qualità moderna dell’arte sacra da parte di personalità come Claudel, Cingria, Maurice Denis, Georges Desvallières. Il saggio mette in luce anche la lenta fortuna critica de “L’Art sacré”. Infine, delinea come la celebre cappella di Ronchamp ha segnato l’apertura della Chiesa contemporanea all’arte moderna grazie all’attività concorde di un consistente gruppo di personalità ecclesiastiche, istituzionali e civili. I rischi affrontati con la promozione di questa architettura hanno aperto interrogativi che ancora si agitano oggi. Una celebre conferenza di Couturier viene allegata alla fine del saggio, per consentire diretta verifica dei criteri del suo impegno a favore dell’architettura sacra moderna.

Sacred art and modernity: the contribution of the Dominican fathers Marie-Alain Couturier and Pie-Raymond Régamey.

This essay reconstructs the history of the link between sacred art and modernity activated, in France, between the second half of the 19th century and the first half of the 20th. Its purpose is to allow understanding of the French debate which had a significant influence on Italian culture. The primary protagonists were the two Dominican fathers Couturier and Régamey, directors of the magazine “L’Art sacré” in the short periods between 1937 -939 and 1948-1954. With them the early interest in the rediscovery of a modern quality of art emerges by personalities such as Claudel, Cingria, Maurice Denis, Georges Desvallières. The essay highlights also the slow critical success of “L’Art sacré”. Finally, it outlines how the famous chapel of Ronchamp marked the opening of the contemporary Church to modern art thanks to the concerted activity of a large group of ecclesiastical, institutional and civil personalities. The risks faced with the promotion of this architecture have raised questions that are still open. A famous lecture by Couturier is attached at the end of this essay, to allow direct verification of the criteria of his commitment in favor of modern sacred architecture.