Rivista dell'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
Numero 5
Maria Antonietta Crippa
Il saggio propone l’attivazione di un esercizio immaginativo utile per comunicare, a chi sarà a Milano in occasione dell’Expo 2015, il valore profondo, stratificato e stimolante di aperture al futuro, del contributo creativo dato da più generazioni di uomini alla configurazione della struttura urbana di Milano e del territorio lombardo. Ricostruisce in particolare i caratteri salienti della Milano ‘figurale’, definita da una immagine dotata di grande forza simbolica e di lunga durata dal medioevo a metà dell’Ottocento circa. Obiettivo dell’autrice è individuare il modo più semplice e efficace, il più comprensibile a tutti, per stimolare, nel maggior numero possibile di persone, la determinazione a ‘non perdere la città’, a non perdere Milano, rischio paradossalmente quanto mai evidente nell’attuale mondo globalmente urbanizzato.
The article suggests an inventive exercise useful to communicate to the people that will be in Milan in 2015 for the Expo the absolute value of the urban assets of the town and of the Lombard territory configured by men of many generations. In particular the text shows the salient elements of figural Milan, a city defined by a strongly symbolic and long-term image from the Middle Ages to about half of the ninenteenth century. The purpose of the author is to stimulate, in a simple but effective and understandable way, the instinct to ‘do not lose the city’, don’t lose Milan. This risk ins unfortunately evident because of the world urban globalized.